seminario
seminàrio agg. e s. m. [dal lat. seminarium (der. di semen -mĭnis «seme») «semenzaio, vivaio»; il sign. 2 nasce nel sec. 16° con le disposizioni del Concilio di Trento; il sign. 3 b ricalca il ted. Seminar]. – 1. ant. Semenzaio, vivaio; anche fig.: s. di eresie. 2. Istituto ecclesiastico dove i giovani aspiranti al sacerdozio ricevono la formazione spirituale e culturale necessaria al sacro ministero: s. arcivescovile; andare, essere in s.; un giovane sacerdote, appena uscito dal seminario. Per il piccolo s., v. probandato. 3. a. Per estens. dal sign. prec., e insieme per traslato dal sign. originario, luogo dove si formano, culturalmente e spiritualmente, giovani destinati a una determinata missione o a specializzarsi e affermarsi in studî, discipline e arti particolari: un’Accademia che è stata un s. di grandi artisti; la Scuola normale di Pisa è un s. di studiosi illustri. b. Istituto universitario e corso specialistico di esercitazione per la formazione all’indagine scientifica; più genericam., gruppo di lavoro, anche esterno all’ambiente universitario, diretto da un professore o da un ricercatore, al quale gli studenti partecipano attivamente, intervenendo con relazioni monografiche o prendendo parte a dibattiti o svolgendo a loro volta esercitazioni. 4. Anticam., era così detta l’urna in cui venivano imbussolati a Genova nel sec. 16°, o già nel 15°, i nomi dei candidati in occasione del rinnovo semestrale per sorteggio di 5 membri dei Serenissimi Collegi: di qui il nome di gioco del s. dato alle scommesse relative all’estrazione, da cui ebbe origine il moderno gioco del lotto, detto inizialmente anche s. di Genova.