semplice1
sémplice1 (ant. sìmplice) agg. [lat. sĭmplex sĭmplĭcis, comp. della radice *sem- «uno, uno solo» (cfr. semel) e di una radice *plek- presente in plectĕre «allacciare», plicare «piegare» (cfr. duplice, triplice, ... molteplice)]. – 1. Che è costituito di un solo elemento e non può risolversi perciò in ulteriori componenti: corpi s., in chimica, gli elementi in senso stretto (v. elemento, n. 2); roccia s., costituita interamente o quasi da un solo minerale (dolomie, calcari, gesso, ecc.). Talora si contrappone direttamente a doppio (o anche, in qualche caso, a triplo, quadruplo, ecc., e in genere a molteplice): cucire a filo s.; nodo s., formato con una sola volta; manovra s., in marina, cavo che compie la sua funzione senza rinvii con pulegge; in contabilità, partita s. (v. partita, n. 2 a); in fonologia, consonante s. (o scempia), non geminata, non raddoppiata. Altre volte, si contrappone genericamente o specificamente a composto: fiore, foglia, infiorescenza s. (sempre in botanica, perianzio s., il perigonio a un solo verticillo); in grammatica, tempo s., il tempo verbale formato senza verbo ausiliare (per es. andai, pass. rem., rispetto al tempo composto sono andato, pass. pross.). In altri casi ancora, sempre contrapponendosi, direttamente o indirettamente, a composto, significa che non è misto o combinato con altro: un vermut s., senz’acqua (oggi più com. liscio); [Aristotile] pone, come è detto, moti semplici e moto misto, chiamando semplici il circolare ed il retto, e misto il composto di questi (Galilei); interesse s., nel linguaggio banc., v. interesse, n. 1. In diritto, bene s. è il bene considerato giuridicamente come un tutto unitario, e si contrappone al bene composto (v. composto, n. 1 c) e alle universalità dei beni. Per le sollecitazioni s., in meccanica, v. sollecitazione. 2. Con sign. non diversi dai precedenti, ma in opposizione ad altre espressioni: domanda in carta s., non bollata; bancarotta s., consistente in un fallimento colposo, distinta dalla bancarotta fraudolenta; furto s., il furto non altrimenti qualificato (come sarebbe il furto con scasso, ecc.); beneficio ecclesiastico s., che non comporta cura d’anime; voti s., non solenni; rito s., nel calendario ecclesiastico in vigore fino alla riforma voluta dal concilio Vaticano II, grado più basso di solennità delle feste liturgiche, riservato all’ufficio feriale e alle feste dei santi di minore importanza. In matematica, il termine è usato in molteplici casi, quali: poligonale o curva s., che non attraversa sé stessa (in contrapp. a intrecciata); punto s., di una curva (in contrapp. a punto doppio, triplo, ...), nel quale è univocamente definita la tangente alla curva; numero periodico s. (in contrapp. a misto, v. periodico2, n. 2 b); proposizione s., in contrapp. a composta, v. proposizione, n. 2; regola del tre s. (in contrapp. a composto, v. tre); combinazioni e disposizioni s., in cui gli elementi non sono ripetuti; rapporto s. di tre punti allineati A, B, C, il numero reale AC/BC (si tratta di un numero che non varia applicando una similitudine); gruppo s., gruppo privo di sottogruppi normali non banali; sistema s., sistema di enti ognuno dei quali è identificato da un solo indice, in contrapp. a sistema doppio (due indici), sistema triplo (tre indici), ecc. (a un sistema semplice corrisponde un’infinità s., agli altri un’infinità doppia, tripla, ecc.). 3. Non complesso, non complicato: un concetto espresso in forma s. e piana; si fa, si costruisce, si ottiene, ecc. con mezzi assai s.; usare un metodo, un sistema semplice. Con accezioni o sfumature particolari: a. Facile, immediato, elementare: convincerlo non sarà una cosa s.; una domanda s.; quesito, problema s.; la questione è, mi pare, molto s., facile a capirsi o a risolversi. b. Privo di ornamenti complicati o di sovrastrutture, ridotto alla forma essenziale: un vestitino s.; decorazione s. e sobria. In araldica, attributo di qualsiasi pezza (per es., croce s., banda s.) non modificata nei suoi bordi. c. Schietto, naturale, senza affettazione o posa: parla in modo s. e spontaneo; ha uno stile s., una recitazione semplice. d. Senza ricercatezza o raffinatezze, modesto: vitto s., cucina s. e sana; famiglia di abitudini s.; popolazione di costumi s. e patriarcali; uomo di gusti s.; amo il vivere semplice. Poco com. la locuz. avv., alla semplice, alla buona. e. Riferito a persona, può esprimere modestia di vita e di costumi, oppure schiettezza, naturalezza, mancanza di ogni complicazione spirituale e sentimentale, o sincerità, assenza di malizia: Mille cose sai tu [o Luna], mille discopri, Che son celate al semplice pastore (Leopardi); un uomo s., di animo s.; è gente molto s., e ti ci troverai bene. Indica però anche ingenuità, inesperienza (una ragazza di campagna s. e rozza), qualche volta eccessiva, sicché è spesso usato come sinon. eufemistico di sciocco, e sim.: quanto sei s.!; con questo senso, anche sostantivato: fatto, detto apposta per ingannare i s., le persone troppo ingenue e di poco cervello. 4. a. Soltanto, null’altro che ...: Sustanze e accidenti e lor costume, Quasi conflati insieme, per tal modo Che ciò ch’i’ dico è un semplice lume (Dante). Con questo sign., ha per lo più valore lievemente enfatico, ed è sempre anteposto al sost. (si confronti la differenza di sign. fra un’idea semplice e una semplice idea): girava per casa con una s. camicia indosso; cancellò tutto con un s. tratto di penna; mi bastò una s. occhiata per capire la situazione; basta la s. parola (la sola assicurazione verbale, senza giuramenti o impegni scritti o altro); rispondi con un s. «sì» o un s. «no»; voglio sapere i s. fatti (i soli fatti come si sono realmente svolti, senza aggiunte o commenti); la mia è una s. supposizione; l’accusa è fondata su s. indizî; te lo domando per s. curiosità. Talora si unisce all’agg. puro (che ha sign. e uso analogo): voglio la pura e s. verità, la verità e nient’altro; e si può anche posporre al sost., soprattutto se ha tono iron.: è una corbelleria pura e semplice. b. Riferito a persona, con lo stesso valore limitativo: è un s. operaio, niente più che un operaio; si dà tante arie e non è che un s. portaborse. Può essere anche posposto, per indicare che la persona occupa il grado iniziale d’una carriera o il più basso d’una gerarchia (con questa funzione non ha, in genere, tono enfatico): è ancora impiegato s.; soldato s., nell’esercito, militare di truppa, senza alcun grado; marinaio s., nella marina militare, denominazione corrente del marinaio comune di seconda classe. ◆ Per gli alterati semplicétto, sempliciòtto, semplicióne, tutti riferiti al sign. 3 e, si vedano le rispettive voci. ◆ Avv. sempliceménte, con semplicità, alla buona: ricevere, trattare, conversare semplicemente; senza ricercatezza, schiettamente, naturalmente: parlare, scrivere semplicemente; con sobrietà, modestamente, senza pretese: vivere, esser vestito molto semplicemente; con sincerità: ti parlo così, semplicemente, a cuore aperto; con ingenuità, da semplicione, scioccamente: molti sono li quali, semplicemente parlando, dicono che Amore trae altrui del senno (Boccaccio). Con riferimento all’uso dell’agg. nel sign. 4, solamente, nient’altro che: volevo semplicemente farti notare che ...; talora assume valore rafforzativo (col sign. di veramente, davvero, addirittura e sim.): sei semplicemente un babbeo; ciò che dici è semplicemente assurdo; era una donna semplicemente meravigliosa; mi hai semplicemente seccato!