senior
〈sènior〉 agg. m. e f., lat. [compar. di senex «vecchio»] (pl. seniores 〈seni̯òres〉). – Più vecchio (opposto a iunior, pl. iuniores): 1. Nell’uso moderno di varie lingue europee si adopera posposto a nomi proprî di persona per distinguere, in casi di omonimia all’interno di una stessa famiglia, colui che è nato prima (padre, nonno, ecc.): Luigi Barzini senior, il padre, e iunior, il figlio, giornalisti; Francesco Bassano senior (o più com. il Vecchio), il nonno, e iunior (o più com. il Giovane), il nipote, pittori. 2. a. Nel linguaggio sport., si chiamano seniores in alcune discipline (atletica, ginnastica, nuoto e tuffi, ecc.) atleti appartenenti a una categoria superiore, alla quale sono assegnati sulla base di determinati requisiti tecnici, o che abbiano superato una determinata età. b. Nello sport remiero, si chiama senior, per ogni categoria di imbarcazioni, quel vogatore da regata che abbia vinto quattro primi premî nelle seguenti gare: internazionali e di campionato d’Italia; nazionali, con tre o più società partenti; di zona o d’interzona, con un minimo di cinque partenti. 3. In alcuni settori aziendali, seguendo un uso americano, si usa aggiungere l’attributo di senior alla qualifica professionale (ingegnere s., ecc.) per indicare non solo maggiore anzianità e quindi più lunga esperienza nella professione ma anche una più provata capacità o una superiore responsabilità. 4. Presso gli antichi Romani i seniores erano i cittadini tra il 46° e il 60° anno di età che, agli effetti militari, costituivano la riserva. 5. Nel rapporto feudale, colui al quale un uomo libero (vassus: v. vasso) si sottoponeva, promettendogli fedeltà e ricevendone in cambio la promessa di protezione e la concessione gratuita e revocabile di una terra; è termine usato spesso dagli storici, invece del corrispondente ital. signore (con questo stesso significato).