separatore
separatóre s. m. e agg. (f. -trice) [dal lat. tardo separator -oris, riferito a persona]. – Chi separa, che separa, che ha la funzione di separare. È termine frequente nella tecnica per denominare o qualificare varî dispositivi (e i tecnici addetti al loro funzionamento) mediante i quali si effettua la separazione di sostanze diverse, per via meccanica (filtri, centrifughe, crivelli) o chimico-fisica (distillatori, evaporatori, assorbitori, lisciviatori, dializzatori, ecc.). In partic.: 1. Come s. m., s. per riso e s. per sementi, apparecchi a piani inclinati oscillanti muniti di risalti che separano i chicchi per differente attrito, o a cilindri rotanti muniti di alveoli che separano i chicchi di diametro inferiore da quelli di diametro superiore a quello dell’alveolo stesso; s. per liquidi non miscibili, formato da un recipiente in cui è posta a riposare la miscela, e in cui pescano, a diversa altezza, i tubi destinati a prelevare i liquidi separati (v. fiorentina, nel sign. 1); nella tecnologia del laboratorio chimico, s. o imbuto s. o imbuto a rubinetto, imbuto di vetro, a forma sferoidale o cilindroide, con imboccatura stretta chiudibile con tappo smerigliato, che permette di separare due liquidi immiscibili a diversa densità manovrando un rubinetto posto nella parte inferiore; s. magnetico, usato per concentrare i minerali di ferro; s. di grassi, lo stesso che disoleatore. In elettronica, s. elettronici, dispositivi posti tra circuiti o elementi circuitali (per es., in radiotecnica, un amplificatore inserito tra un oscillatore e il relativo circuito di carico) allo scopo di evitare certe interazioni tra di essi (per es., per impedire che le variazioni del circuito di carico si ripercuotano sulla stabilità dell’oscillatore). In medicina, s. cellulari, apparecchi che consentono di separare il sangue nei suoi varî componenti e che vengono impiegati per l’esecuzione delle plasmaferesi (v.). 2. Come agg.: diaframmi s., lastre, tubi, involucri, ecc., aventi lo scopo di evitare il contatto tra parti diverse di uno stesso apparecchio; nelle reti di fognatura, sistema s., il sistema di fognatura a canalizzazioni separate, l’una per lo scarico delle acque di pioggia, l’altra per lo scarico dei liquami. In botanica, strato s., lo strato di cellule in corrispondenza del quale la foglia, per il fenomeno del corismo, si stacca dalla sua base. Con valore più astratto, potere s. di uno strumento, in partic. di uno strumento ottico, la capacità che ha lo strumento di penetrare nei dettagli dell’oggetto osservato (equivale quindi a potere risolutivo o risolvente); in partic., in spettroscopia, potere s. di uno spettroscopio, la capacità dello spettroscopio di risolvere le righe ravvicinate di uno spettro.