sepolcrale
(ant. sepulcrale) agg. [dal lat. sepulcralis, der. di sepulcrum «sepolcro»]. – 1. a. Di sepolcro, destinato a un sepolcro: iscrizione s.; monumenti s.; pietra s., la lastra di pietra o di marmo che copre un sepolcro; Cristo apparve a’ due ch’erano in via, Già surto fuor de la sepulcral buca (Dante). b. Poesia s., tipo di poesia sorta in Inghilterra tra la fine del sec. 18° e l’inizio del 19°, affermatasi poi anche in Francia e in Italia, nella quale le meditazioni ispirate dalla morte e dalle sepolture hanno una parte prevalente ed essenziale: testimonianza dell’ispirazione preromantica a una poetica più intima di quella classicistica, indulge a una frequente ostentazione dei sentimenti e a un certo compiacimento su effetti lugubri e melanconici (fra i principali rappresentanti furono Th. Parnell, R. Blair, E. Young, Th. Gray). 2. In senso fig., da sepolcro, quindi completo, assoluto, in espressioni quali buio s., silenzio s.; aria s., che sa di chiuso, come quella dei sepolcri; voce s., cupa e cavernosa, come se provenisse da un sepolcro; si distese sulla cassapanca, piombando in un sonno addirittura sepolcrale (Morante).