serenare
v. tr. e intr. [dal lat. serenare, der. di serenus «sereno»; nel sign. 2, der. di sereno] (io seréno, ecc.). – 1. tr., letter. Rasserenare, far ritornare sereno, spec. in senso fig.: serenar la tempestosa mente (Petrarca); nel rifl., rasserenarsi: si serenò in viso. 2. intr. (aus. avere), ant. Accamparsi di notte all’aperto, stare all’addiaccio; e più genericam., passare la notte all’aperto: la quale [cavalleria], dovendo partire da un giorno all’altro, fu messa a s. nei giardini pubblici (Rovani); che una nobile donzella debba s. tutta notte pel capriccio di alcuni mascalzoni! (I. Nievo).