serigrafia
serigrafìa s. f. [comp. di seri(co) e -grafia]. – 1. Procedimento di stampa a uno o più colori, la cui forma è costituita da uno schermo di seta teso su un telaio, seta che viene sgrassata e pulita prima di provvedere, con metodi diversi, a differenziarne le parti che devono risultare permeabili agli inchiostri, da quelle impermeabili. All’atto della stampa il telaio, montato su cerniere, viene abbassato, ma non completamente, sul supporto che deve ricevere l’impressione; si versa l’inchiostro lungo il margine superiore della matrice, distribuendolo su tutta la superficie, e si procede quindi alla stampa, abbassando completamente lo schermo in modo che l’inchiostro penetri attraverso le maglie libere della seta per essere raccolto dal supporto sottostante. La meccanizzazione del procedimento di stampa ha permesso di ottenere espressioni grafiche di buona qualità per un elevato numero di copie. Il telaio, che può essere di nailon, di terital o di altre fibre artificiali, viene realizzato con una matrice ricavata fotograficamente; la stampa è eseguita a macchina su varî supporti (carta, tela, metallo, laminato plastico, vetro). La tecnica, sfruttando macchine diverse, può essere utilizzata per stampare su oggetti a superficie piana (targhe, quadranti, strisce, insegne), oppure curve (bicchieri, rotoli, penne). 2. Per estens., esemplare a stampa ottenuto con il procedimento della serigrafia: una preziosa s. a quattro colori; le s. dell’arte cinese; una s. di Andy Warhol.