serrata
s. f. [der. di serrare]. – 1. L’atto del serrare. Ant. e raro in senso generico, è com. soltanto in alcune accezioni particolari: a. La s. del Maggior Consiglio, colpo di stato con cui, nel 1279, l’aristocrazia veneziana precluse alle classi popolari l’accesso al governo della Repubblica, emanando un atto con cui si fissavano, in numero ristrettissimo, le famiglie cui dovevano appartenere i membri del Maggior Consiglio e instaurando così uno stato oligarchico, aristocratico e conservatore. b. Sospensione totale o parziale del lavoro disposta dal datore di lavoro come mezzo di intimidazione, di coercizione e di rivalsa contro i lavoratori, durante vertenze e lotte sindacali; non avendo, come il diritto di sciopero, specifica tutela costituzionale, la serrata (tranne che quando costituisca reazione a comportamenti gravemente scorretti o illeciti da parte dei dipendenti dell’azienda, o a forme anomale di sciopero) va considerata violazione degli obblighi contrattuali del datore di lavoro, e, nei casi più gravi, può configurare una forma di comportamento antisindacale vietato dallo Statuto dei lavoratori. c. Sospensione dell’attività lavorativa da parte di piccoli imprenditori, spec. commercianti e artigiani, consistente nella chiusura dei proprî esercizî di vendita e distribuzione, come forma di protesta e di tutela dei proprî interessi: la s. dei farmacisti. 2. ant. Riparo, sbarramento; in partic., argine, diga per deviare o contenere il corso di fiumi e torrenti; steccato con cui si recinge un’opera di scultura o di pittura durante la lavorazione, per impedirne la vista.