servile
agg. [dal lat. servilis, der. di servus: v. servo]. – 1. a. Di servo, proprio dei servi: lavori, faccende servili. In partic., nell’uso eccles., opere s., i lavori manuali che la Chiesa vieta di svolgere nei giorni festivi. b. In senso storico, di schiavo, proprio degli schiavi, spec. con riferimento al mondo classico: condizione s.; in partic., guerre s., quelle combattute dai Romani contro gli schiavi ribelli (dal 140 al 132 a. C. contro Euno, dal 104 al 99 contro Salvio Trifone e poi contro Atenione di Cilicia, e infine, la più famosa, dal 73 al 71 contro Spartaco). c. Con connotazione spreg., da servo, degno di un servo; vile, privo di dignità: animo s.; atti di s. adulazione; un modo di fare servile. d. Con altro sign., imitazione s., pedissequa, senza nessuna originalità, priva di qualsiasi rielaborazione personale. 2. In grammatica, verbi s., quelli (come in partic. potere, dovere, volere) che non esprimono per sé stessi l’idea di un’azione o di un modo di essere, ma soltanto una particolare modalità dell’azione indicata dall’infinito che essi reggono (potevo anche offendermi; avresti dovuto avvertirmi; vuoi già andartene?). ◆ Avv. servilménte, con animo e spirito servile, in modo privo di dignità: inchinarsi servilmente; comportarsi servilmente con i superiori.