servitore
servitóre (letter. ant. servidóre) s. m. (f. -tóra; letter. -trice) [dal lat. tardo servitor -oris, der. di servire «servire»]. – 1. a. Lavoratore addetto al disbrigo delle faccende domestiche in una casa privata, e spec. alle pulizie, al servizio di tavola e a quello personale dei padroni: fa il s. in una famiglia signorile; una vecchia casa aristocratica, piena di servitori in livrea. Il termine, in quest’accezione ormai disusato, è attualmente sostituito da domestico o da altre denominazioni, avendo per lo più assunto una connotazione spreg.: non faccio il s. a nessuno!; che cosa crede, che io sia il suo servitore? Con sign. analogo, e con la stessa connotazione, ma meno com., il femm.: non intendo essere la sua servitora! b. In senso più generico, ant., persona legata ad altra o altre da un qualsiasi rapporto di sudditanza o d’ossequio: egli e molti altri amici e servidori del re Manfredi (Boccaccio); anche con riferimento all’ossequio d’amore: allora ch’io più esser mi pensava Nella sua grazia e servidore a lei (Boccaccio). c. estens. Chi per deferenza, per devozione o per interesse è pronto a adoperarsi in ogni modo per una persona o per una causa ideale: il primo ministro era un fedele s. del re; il Paese ha avuto in lui un leale s.; in questa accezione è usato anche il femm. servitrice: Vostra Altezza mi consideri una sua s. affezionata. Era parola frequente un tempo in formule di cortesia, spec. come chiusa di lettere: mi creda Suo umile s.; il Suo devoto, affezionato s.; e come saluto deferente, spec. nel congedarsi: servitor suo, vostro. Altre volte, viene usata in espressioni di finta o forzata sottomissione: tu ordina, io non sono che il tuo (umile) s.; o viene ripetuta, con intenzione, la frase di don Abbondio nel suo primo incontro con i bravi di don Rodrigo (Pr. Sp., cap. I): noi ... noi siamo i servitori del comune. 2. In senso fig., con riferimento a oggetti: a. tosc. Attaccapanni di legno o di metallo, facilmente spostabile, su cui si dispongono i vestiti che si tolgono o che si devono indossare (chiamato anche servo muto). b. ant. Tavolinetto a due o più piani, facilmente spostabile, che si tiene vicino alla tavola da pranzo con i piatti di ricambio e da portata pronti, per servirsi da sé senza doversi alzare. c. Nelle antiche artiglierie a retrocarica, lo stesso che mascolo. 3. Con funzione attributiva, al femm., nella locuz. caselle servitrici, nelle saline, le vasche in cui l’acqua marina proveniente da precedenti bacini raggiunge il massimo della densità prima che il sale cristallizzi nelle successive caselle salanti (v. salare). ◆ Dim. servitorétto, servitorino; dim. e spreg. servitorèllo; pegg. servitoràccio, tutti poco comuni.