sfavillare
v. intr. [der. di favilla, col pref. s- (nel sign. 5)] (aus. avere). – 1. Mandare fuori, sprigionare faville: la fiamma sfavillava nel caminetto; il ferro infuocato sfavilla sotto i colpi del maglio; Ch’io nol vedessi sfavillar dintorno, Com ferro che bogliente esce del foco (Dante). Per estens., risplendere di luce vivida, abbagliante: il sole sfavilla alto nel cielo; le grandi lampade ad arco sfavillavano sull’asfalto bagnato; un grosso brillante le sfavillava al dito. 2. fig. Accendersi, risplendere del riflesso di un sentimento interiore: il volto le sfavillava di gioia; gli occhi gli sfavillavano di rabbia, di soddisfazione; in questo dire Sfavillò tutto di focoso ardire (T. Tasso). 3. Raro e letter. l’uso trans., in senso sia proprio sia fig.: una collana di pietre focaie, sfavillanti fuoco (Vico); E dalle ciglia sfavillava ardore (Chiabrera). ◆ Part. pres. sfavillante, anche come agg., fulgido, scintillante: carboni sfavillanti; fiamma, luce sfavillante; una collana sfavillante di brillanti e di rubini; occhi sfavillanti di sdegno. ◆ Part. pass. sfavillato, anche come agg., in araldica, attributo dello scudo seminato di scintille.