sformato
agg. e s. m. [part. pass. di sformare]. – 1. agg. a. Deformato, che ha perduto la propria forma: ha il naso s. da un incidente d’auto; scarpe s., che hanno perduto la perfetta forma della scarpa nuova; non com., deforme: essendo di persona piccolo e isformato (Boccaccio). b. ant. Smisurato; straordinario, fuori del comune, detto soprattutto di tributi. 2. s. m. Preparazione gastronomica costituita da pasta o riso, carni, verdure, formaggi, con condimenti varî, cotta in uno stampo al forno o a bagnomaria e servita, a seconda degli ingredienti, come primo piatto, come contorno o piatto di mezzo (portata in tavola dopo essere stata «sformata» in un piatto di servizio, oppure anche nella stessa pirofila di cottura): uno s. di maccheroni, di riso, di spinaci, di zucchine, di finocchi, di melanzane, di carciofi; s. al formaggio. Si fanno anche sformati dolci.