sfottere
sfóttere v. tr. [voce di origine roman., der. di fottere, col pref. s- (nel sign. 6)]. – 1. a. Prendere in giro, canzonare: qui tutti mi sfottono per la mia pronuncia dialettale; non voglio essere sfottuto da nessuno!; anche con uso assol.: hai voglia di s.?; lo dici per s.?; gli ho chiesto se volesse sfottere; come rifl. reciproco, sfottersi: quei due si sfottono senza sosta. b. non com. Perseguitare, prendersela con uno: c’era il suo capitano che lo sfotteva e lo mandava più spesso che gli altri, la notte, di pattuglia (Panzini). 2. Deteriorare, rovinare un oggetto, spec. un meccanismo, per scarsa esperienza o per poco riguardo nell’uso: accelerando così bruscamente, sfotti il motore; come intr. pron., sfottersi: a tenerlo sempre al massimo, il trasformatore si sfotte. Con queste accezioni, è più com. fottere, fottersi.