sfracellare
(ant. o pop. sfragellare) v. tr. [der. di fragello, fragellare, varianti ant. di flagello, flagellare] (io sfracèllo, ecc.). – Sottoporre all’azione di un urto o di un colpo particolarmente violenti, tali da ridurre il corpo su cui vengono esercitati a una massa più o meno informe: il soffitto è crollato sfracellando tre persone; il treno ha investito il veicolo sfracellandolo; la trave, cadendo, gli ha sfracellato una gamba. Anche come intr. pron., sfracellarsi: è stato sbalzato dal sellino e si è sfracellato in un burrone; l’automobile, sbandando, è andata a sfracellarsi contro il muro. In senso fig., ant., struggersi, angustiarsi: per lei si macera e sfragella (Poliziano, con riferimento all’amore di Polifemo per Galatea). ◆ Part. pass. sfracellato (ant. o pop. sfragellato), anche come agg.: è stato raccolto con una gamba e un braccio sfracellati; la piroga, girando su se stessa, sarebbe corsa follemente verso l’abisso, per fermarsi, sfracellata fra le rocce, sul fondo (C. Levi).