sfrido
s. m. [voce merid., prob. di origine germ.]. – Calo quantitativo (e talora consumo, logorìo) che prodotti, materiali, merci, ecc. subiscono durante il magazzinaggio, il carico e lo scarico, la lavorazione, o, quando si tratti di organi meccanici, per l’attrito e il logorio conseguente al loro stesso funzionamento. Con sign. concreto, l’insieme dei residui o cascami che risulta dalla lavorazione di legname, metalli, pelli, carta, fibre tessili, ecc.: recupero, riutilizzazione degli sfridi.