sganciare
v. tr. [der. di gancio, col pref. s- (nel sign. 4)] (io sgàncio, ecc.). – 1. a. Liberare un oggetto o una struttura dal gancio o dai ganci a cui sono sospesi o da cui sono trattenuti; staccare ciò che è agganciato: s. il carico della gru; s. la locomotiva dal treno; s. il rimorchio dalla motrice; aiutami a s. i gancetti del vestito. Come intr. pron., sganciarsi, staccarsi dal gancio, dai ganci: si è sganciata l’ultima vettura del treno; mi si è sganciato il busto, il corpetto. b. Nel linguaggio milit., s. una bomba, s. bombe, eseguire un’azione di bombardamento aereo; anche assol.: bombardieri nemici hanno sganciato su obiettivi non militari; data la scarsa visibilità, gli aerei sono ritornati alla base senza aver potuto sganciare. Per estens., lanciare siluri da un aereo, o bombe di profondità da una nave. c. fig., fam. Sborsare una somma di denaro, a titolo di regalo, di prestito, oppure di rimborso, d’indennità, per lo più di malavoglia, e dopo molte e insistenti richieste (e spesso in frasi negative): ce n’è voluto per far s. un biglietto da cento euro a quell’avaraccio di mio padre!; ho dimostrato che la ragione è dalla mia parte, ma l’assicurazione non intende s. un soldo; assol.: sgancia, via!, non fare il tirchio. Cfr. l’uso fig. analogo di scucire. d. fig. Disgiungere, separare, con riferimento a fatti retributivi, e sim., o a rivendicazioni sindacali: sganciare le trattative economiche di alcuni settori dell’industria metalmeccanica. 2. rifl. a. Nel linguaggio milit., sganciarsi dal nemico, o assol. sganciarsi, perdere il contatto con il nemico, sottrarsi alla pressione aggressiva da esso esercitata (con forze terrestri o navali), per potere ripiegare in ordine e con libertà di manovra. b. fig., fam. Staccarsi da persone, luoghi, enti cui si è legati da rapporti e impegni che si ritiene opportuno troncare: voglio sganciarmi da quell’associazione; devi sganciarti da certi amici poco sinceri; liberarsi da persone noiose e moleste: è difficile sganciarsi da quel seccatore.