sgorgare
v. intr. [der. di gorgo, col pref. s- (nel sign. 3)] (io sgórgo, tu sgórghi, ecc.; aus. essere). – 1. Di liquidi, uscire fuori con impeto: acqua che sgorga limpida dalla sorgente, dalla roccia; il sangue sgorgava a fiotti dalla ferita; spesso iperb., uscire con forza e in grande quantità: grosse lacrime le sgorgavano dagli occhi; e fig., uscire fuori spontaneamente, scaturire: parole che sgorgano dal cuore; una prosa che sgorga da una vena facile e sicura. Raro con valore causativo, far uscire fuori: quella sorta d’immondizia che le arpie sgorgarono per invidia sulle mense troiane (Leopardi). 2. non com. Sfociare, sboccare: Da ove Tronto e Verde in mare sgorga (Dante); andare a scaricar nell’Oceano l’acque dei tanti fiumi che dentro vi sgorgano (Galilei).