sigillare
v. tr. [dal lat. tardo sigillare, der. di sigillum «sigillo»]. – 1. a. Chiudere, assicurare la chiusura con uno o più sigilli: s. una busta, un plico, con sigilli di ceralacca o, se di maggiori dimensioni, con piombini; s. una bottiglia, con uno strato di ceralacca o di paraffina sopra il tappo; s. una porta, una cassaforte, un ambiente, mettere i sigilli. b. Per estens., chiudere perfettamente, in adatti contenitori, soprattutto sostanze e prodotti da conservare inalterati: s. in sacchetti di plastica alimenti da congelare. c. In usi fig., serrare ermeticamente: sigillarsi la bocca, le labbra, non voler più parlare, rifiutarsi di rispondere o dare notizie su cose di cui non si vuol parlare; o fermare, concludere, anche rifl. o come intr. pron.: Così la circulata melodia Si sigillava (Dante); confermare, rendere stabile, definitivo: s. un patto, un accordo con una stretta di mano. Cfr. suggellare, che in queste accezioni è più frequente. 2. ant. Coniare monete, apporre un marchio su pesi e misure per attestare la loro esattezza, o un segno su merci per indicare l’avvenuto pagamento di un dazio; in partic., s. al minuto, apporre un contrassegno sulle botti di vino per le quali, pagata l’imposta, si poteva procedere alla vendita al minuto. ◆ Part. pres. sigillante, anche come agg. e s. m. (v.). ◆ Part. pass. sigillato, anche come agg. (v.).