simbolico
simbòlico agg. [dal lat. tardo symbolĭcus, gr. συμβολικός, der. di σύμβολον «simbolo»] (pl. m. -ci). – 1. Che ha natura e valore di simbolo: numeri, segni s.; il linguaggio s. della matematica; un atto, un gesto s.; in partic., azioni s., quelle che hanno valore di simbolo, spec. nel rituale giuridico (soprattutto in quello primitivo e in quello antico) e nel rituale religioso. Più genericam., di cosa che non vale per sé, per la sua realtà o entità, ma per ciò che rappresenta: vendere, acquistare qualcosa a un prezzo s.; fare un’offerta s. (o a titolo s.); risarcimento s., indennizzo richiesto, o fissato dal magistrato, in una cifra minima, valido solo come riconoscimento del danno subìto e del conseguente diritto a un risarcimento. 2. Che si esprime per simboli: arte, poesia s.; linguaggio s. (con accezione diversa da quella precedente), linguaggio che fa uso di metafore, che nomina cioè una realtà per significare un’altra (come quando nella fenice viene adombrato Cristo); lingua s., o sia per metafore, o immagini, o simiglianze (Vico). 3. In partic., nelle diverse scienze e tecniche: a. Nel pensiero filosofico, logica s., la logica che ha adottato nei suoi procedimenti un linguaggio simbolico al fine di evitare le ambiguità del linguaggio ordinario; oggi la logica simbolica viene per lo più identificata con la logica matematica. b. In matematica, metodo s. (o di Steinmetz, dal nome dell’elettrotecnico ted. Ch. P. Steinmetz 〈stàinmets〉, 1865-1923, che lo perfezionò), metodo di calcolo per la trattazione di problemi relativi a reti o circuiti elettrici percorsi da correnti alternate sinusoidali, basato sulla corrispondenza biunivoca che si può porre tra le funzioni sinusoidali di frequenza assegnata e i vettori del piano complesso, e che permette di snellire notevolmente la trattazione dei problemi. Analogam., calcolo s., metodo matematico per lo studio di grandezze variabili, che consiste nel sostituire alle grandezze in esame, generalmente legate fra loro da equazioni differenziali, altri enti fra i quali è possibile stabilire relazioni di natura più semplice (un caso tipico è la trasformata di Laplace). In un’accezione più semplice, il calcolo simbolico in matematica si identifica con il calcolo letterale e, più in generale, con ogni procedimento che richiami il calcolo aritmetico e algebrico (per es., in logica matematica). Algebra s., il calcolo algebrico oggi normalmente in uso e che risale al sec. 16° (in contrapp. a algebra retorica, in cui le formule venivano espresse a parole: v. anche sincopato). c. In informatica, linguaggio s., v. linguaggio, n. 4; istruzione s., scritta in linguaggio simbolico, v. istruzione, n. 2 c; programmazione s., v. programmazione, n. 3. ◆ Avv. simbolicaménte, in modo simbolico, per simboli: rappresentare simbolicamente un concetto, un’idea, un valore, una funzione, un’entità qualsiasi; esprimersi simbolicamente.