simulidi
simùlidi s. m. pl. [lat. scient. Simuliidae, dal nome del genere Simulium, der. del lat. class. simulare «simulare»]. – In zoologia, famiglia di ditteri nematoceri di piccole dimensioni, con antenne di 10-11 articoli, zampe corte e tozze, colorazione brillante del torace nei maschi e membrana alare ialina. Le larve hanno corpo cilindrico allargato posteriormente, con capo ben distinto, nel quale sono visibili due ventagli mandibolari che costituiscono l’apparato filtrante; si sviluppano in acque correnti ove aderiscono a substrati levigati mediante un disco adesivo costituito da uncini che si agganciano su fili di seta anch’essi adesivi, secreti da apposite ghiandole; le pupe sono quasi sempre rivestite da un bozzolo di forma più o meno definita con apparato respiratorio costituito da sottili filamenti. Sono insetti cosmopoliti, presenti in Italia con circa 80 specie, alcune delle quali attaccano il bestiame provocando morìe per reazione anafilattica; altre specie, in paesi tropicali, sono vettrici di pericolose malattie per l’uomo, come l’oncocercosi.