sinedrio
sinèdrio s. m. [dal lat. tardo synedrium, gr. συνέδριον (genericam. «consesso, assemblea»), comp. di σύν «con, insieme» e ἕδρα «seggio»]. – 1. Presso gli antichi Greci, la riunione dei rappresentanti di leghe sacrali o politiche nazionali (ma il termine era esteso a indicare anche un alto consesso di un popolo straniero, per es., il senato di Roma). In partic., in Atene, il collegio costituito da un alto magistrato (l’arconte eponimo, l’arconte re, l’arconte polemarco) e dai suoi assessori o paredri. 2. Presso gli Ebrei, nel periodo compreso tra la fine dell’età precristiana e la distruzione dello stato ebraico (70 d. C.), l’organo collegiale, con sede a Gerusalemme, che costituiva la suprema magistratura indigena, cui spettavano, nella direzione degli affari pubblici e nell’amministrazione della giustizia, quei compiti che l’autorità romana non avocava a sé. 3. fig., scherz. Consesso, adunanza di personaggi autorevoli; o anche, iron., riunione in genere, conciliabolo, ambiente di oscure manovre: per aprire il s., e vedere che pesci si pigliavano, ci mancava ancora padron Fortunato Cipolla (Verga).