singalese
singalése agg. e s. m. e f. [adattam. dell’ingl. sinhalese (o singhalese o singalese), che è del sanscr. Siṅhala «Ceylon»]. – Di Ceylon, grande isola dell’oceano Indiano, a sud-est della penisola indiana, costituente uno stato indipendente (dal 1972 denominato Srī Laṅka): lingua s. (o, come s. m., il singalese), lingua appartenente al gruppo indoario della famiglia indoeuropea, parlata a Ceylon, dove fu anticamente importata dall’India settentr. e dove poi subì fortemente l’influsso delle parlate dravidiche; nativo, abitante, originario di Ceylon: un s.; una s.; in partic., al plur., i Singalesi, il maggiore gruppo etnico dell’isola di Ceylon, di cui occupa principalmente le regioni centro-meridionali, con caratteri somatici simili a quelli degli Indù settentrionali. È usata anche la forma, meno corretta, cingalese.