sinistrare
v. intr. e tr. [der. di sinistro]. – 1. intr., ant. a. (aus. avere) Andare a traverso, anche nel sign. fig. di andare male, prendere una brutta piega, avere un esito sfavorevole, e, con accezione partic., andare in fallo: e ’l caval di Rinaldo Non resse, e’ pie’ dinanzi sinistrorno (Pulci). b. Con la particella pron., sinistrarsi, infuriare, infuriarsi: cominciandosi [il ronzino] a sinistrare, e Alberto avendone grandissima paura, per lo migliore discese in terra (Sacchetti). 2. tr. a. Colpire, danneggiare con un sinistro: l’alluvione ha sinistrato centinaia di famiglie. b. ant. Interpretare in mal senso, volgere a un significato peggiore: Ma, lasso, che vo io torcendo in questi Vani pensier l’innamorata mente, E sinistrando il caro pegno amato, Che da sì nobil petto in don m’è dato? (Tassoni). ◆ Part. pass. sinistrato, anche come agg. e sost., nel sign. 2 a (v. sinistrato2).