siro
(o sìrio) agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Syrus (e Syrius), gr. Σύρος (e Σύριος)]. – Dell’antica Siria; abitante della Siria antica: L’Arabo, il Parto, il Siro (Manzoni); al plur., i S., nome con cui si designano abitualmente gli abitanti di stirpe aramaica della Siria fino al sec. 7° d. C., quando essi furono sommersi dall’invasione araba. ◆ Nella forma siro, la parola compare anche come primo elemento di aggettivi giustapposti, nei quali fa riferimento alla Siria sia moderna sia antica: frontiera siro-giordana; letteratura siro-palestinese, la letteratura dei cristiani palestinesi di lingua aramaica fedeli alla Chiesa di Bisanzio, redatta in aramaico palestinese cristiano e in scrittura siriaca, con testi che risalgono al sec. 7° d. C., costituita quasi esclusivamente da traduzioni dal greco concernenti i Vangeli, varî apocrifi, lezionarî, liturgie, testi agiografici e omelie.