slattare
v. tr. [der. di latte, col pref. s- (nel sign. 4)]. – Cessare di allattare (sinon. meno tecn. e più fam. di divezzare): s. il bambino; il futuro generale cominciò la vita col dimostrare un affetto straordinario alla balia, sicché non fu possibile slattarlo prima dei due anni (I. Nievo); nel rifl., con valore intr., divezzarsi: il suo figliuolo era sempre stato debole e malaticcio, e l’aveva tenuto come quei marmocchi che non si slattano mai (Verga). ◆ Part. pass. slattato, anche agg.: son vent’anni che sono slattato (De Amicis); era un vitello slattato da pochi giorni (Tozzi).