slegare
v. tr. [comp. di s- (nel sign. 1) e legare1] (io slégo, tu sléghi, ecc.). – Sciogliere, liberare dai legami: s. i prigionieri, i cavalli; rifl.: il cane è riuscito a slegarsi ed è fuggito; non com., sciogliere ciò che lega (in senso proprio o fig.): s. un nodo; non potrò giammai, Dappoi ch’io strinsi un laccio, anco slegarlo? (Parini). Letter. nel sign. fig. di liberare: Far sì com’om che dal sonno si slega (Dante); E sleghiamo le fantasie! (Papini). ◆ Part. pass. slegato, anche come agg. nel sign. di sciolto, non legato, non rilegato: un pacco, un libro slegato; e in quello fig. di sconnesso, poco coerente: concetti slegati, un discorso, un ragionamento slegato; periodi slegati, frasi slegate.