sloggiare [der. di alloggiare, per sostituzione del pref. s- (nel sign. 1) a a-¹] (io slòggio, ecc.). - ■ v. tr., fam. [costringere ad abbandonare un posto, anche con la prep. da del secondo arg.: s. il nemico dalle alture] ≈ allontanare, cacciare, Ⓣ (giur.) escomiare, espellere, mandare via, (fam.) mettere alla porta, scacciare, (fam.) sfrattare, sgombrare, [da un luogo chiuso] (fam.) sbattere fuori. ‖ evacuare. ↔ accogliere, alloggiare, ammettere, ospitare, ricevere. ■ v. intr. (aus. avere, non com. essere) 1. [abbandonare il proprio alloggio, il posto o la posizione che si occupa: dobbiamo s. entro la fine del mese] ≈ andare via, andarsene, (fam.) fare i bagagli (o le valigie), (scherz.) levare (o togliere) il disturbo (o le tende), (fam.) scasare. ↑ (fam.) prendere baracca e burattini. ‖ trasferirsi, traslocare. 2. (fam.) [allontanarsi da un luogo, lasciare libero un posto, spec. in ordini o in inviti scherz., anche con le prep. di, da: sloggiate di (o da) qui, devo lavorare!] ≈ andare (o andarsene) (via), (fam.) filare (via), (fam.) pedalare, (fam.) scasare, sgombrare (da), (region.) smammare (da), sparire (da), [con uso assol.] levarsi di torno, [con uso assol.] (fam.) togliersi dai piedi (o di torno o, fam., dalle scatole o, pop., dalle palle o, volg., dai coglioni).