smaccato
agg. [etimo incerto; non sembra possa considerarsi un part. pass. di smaccare]. – Esagerato, eccessivo, quasi esclusivam. nell’espressione dolce s., stucchevole, e per estens., assol.: un vino s., troppo dolce. Più com. in senso fig.: avere una fortuna s.; adulazioni s., sfacciate, tanto da apparire insincere; gli scrittori ... contraccambiano i prìncipi con le s. lodi, con le deificazioni, co’ falsi poemi (Alfieri); anche, ma meno com., riferito a comportamenti, o a oggetti d’uso, che rivelino uno sfacciato e ostentato desiderio di comparire, di dare nell’occhio: un lusso s.; quei vestiti smaccati ..., comprati secondo il gusto, la moda, un po’ plebea, appunto di quegli anni (Pasolini). ◆ Avv. smaccataménte, in modo eccessivo, e fig. con sfacciataggine e insincerità: un liquore smaccatamente dolce; è un ipocrita e un arrivista: non fa che adulare smaccatamente i superiori.