smerdare
v. tr. [der. di merda, col pref. s- (nel sign. 5)] (io smèrdo, ecc.), volg. – Lordare, sporcare di merda; anche rifl., sporcarsi di materia fecale. Per estens., insudiciare, sporcare in genere, e più spesso in senso fig., coprire di vergogna, svergognare: ha rivelato tutti i retroscena della sua elezione e l’ha smerdato davanti a tutti; se rifiuta, lo smerdate davanti al paese (Pavese); nel rifl., coprirsi di vergogna, insozzare la propria dignità, cadere nel discredito, per atti vili, poco dignitosi o azioni disoneste: ti smerdi, se continui a farti vedere in giro con quell’intrigante; uomini politici che, per avidità di denaro, si sono smerdati intascando tangenti.