soccombere
soccómbere v. intr. [dal lat. succŭmbĕre, comp. di sub «sotto» e -cŭmbĕre affine a cubare «giacere»] (non usati il part. pass. e quindi le forme composte), letter. – Essere costretto a cedere, a darsi per vinto: s. al dolore, alla violenza; lenta ginestra, ... Anche tu presto alla crudel possanza Soccomberai del sotterraneo foco (Leopardi); s. al male, morire in seguito a una grave malattia; s. in giudizio, perdere la causa. Spesso usato assol., avere la peggio, restare sopraffatto: chi soccombe è sempre il più debole o il più ingenuo; o anche morire (in quanto sopraffatti dal male o dalla violenza di un avversario): meglio s. che rinnegare i proprî ideali; la bimba soccombette prima della mezzanotte (Capuana). ◆ Part. pres. soccombènte, anche come agg. e s. m. e f., spec. nel linguaggio forense: la parte soccombente, il soccombente, chi perde la causa.