societing
s. m. inv. La società del mercato. ◆ il contesto a cui il marketing deve applicarsi, e il sistema di prodotti e servizi che deve promuovere, è profondamente cambiato. È una società nuova dove produzione e consumo vedono abbattere i tradizionali steccati, e l’abituale separatezza, per divenire due facce di una medesima realtà. Societing significa porre l’enfasi su questi incisivi cambiamenti e sottolineare che il mercato è parte della società, è un suo subsistema e non un hortum clausum di esclusiva pertinenza degli aziendalisti; (Giampaolo Fabris, Repubblica, 14 aprile 2008, Affari & Finanza, p. 16) • Nel suo ultimo libro, «Societing», neologismo di sociologia e marketing, [Giampaolo] Fabris (che nel 1961 divise un premio per la miglior tesi sulla pubblicità con Silvio Berlusconi) lancia altre provocazioni a vari destinatari. (Chiara Beria di Argentine, Stampa, 26 maggio 2008, p. 21, Cronache Italiane) • Che dal marketing si sia passati al «societing», come dice Giampaolo Fabris nel libro che ha per titolo questo neologismo, è sicuramente vero. È invece tutto da dimostrare che da questa evoluzione sia nato un mercato perfetto, in cui il consumatore può svolgere un ruolo attivo nel determinare qualità e prezzo del prodotto. Anche nel «societing», infatti, funzionano le vecchie logiche del marketing. La differenza è che cambiano i protagonisti. (Luigi Covatta, Corriere della sera, 13 giugno 2008, p. 40, Economia).
Pseudoanglicismo composto dai s. ingl. societ(y) e (market)ing.