sodio
sòdio s. m. [lat. scient. sodium, der. del lat. mediev. soda «soda»]. – Elemento chimico del gruppo dei metalli alcalini, di simbolo Na, numero atomico 11, peso atomico 23, mai libero per la sua facile ossidabilità ma molto diffuso in natura sotto forma di cloruro, bromuro, ioduro, solfato nelle acque del mare e di laghi, di cloruro (salgemma), carbonato, nitrato, ecc. in giacimenti salini, di silicato in molte rocce, e presente come elemento biogeno negli animali e nei vegetali. Oggi si ottiene per lo più per elettrolisi del cloruro fuso. Si presenta come un metallo bianco argenteo, di consistenza cerosa, che brucia con fiamma gialla formando perossido di sodio, decompone violentemente l’acqua formando idrossido di sodio e idrogeno; si usa come riducente in varie preparazioni chimiche e in metallurgia, nella fabbricazione del piombo tetraetile, nelle lampade al sodio, come fluido refrigerante in reattori nucleari. Tra i composti più importanti: il bicarbonato di sodio, utilizzato nella preparazione di polveri effervescenti, bevande gassate, estintori per incendî, polveri esplosive; il bicromato di s., usato nella concia del cuoio; il bisolfato di s., adoperato in tintoria e conceria; il carbonato di s. (v. soda, n. 1 a); il cloruro di s., che è il comune sale di cucina (v. sale, n. 2 a); l’idrosolfito di s., usato come riducente e decolorante; l’idrossido di s., più noto come soda caustica (v. soda, n. 1 b); l’ipoclorito di s., usato come sbiancante; il perborato di s., spesso chiamato semplicem. perborato (v.); il perossido di s., impiegato come sbiancante, ossidante, catalizzatore e per produrre ossigeno nei respiratori; il solfato di s., molto diffuso nelle acque del mare, in giacimenti salini e come minerale, impiegato nella fabbricazione del vetro e della cellulosa e in metallurgia; il solfuro di s., utilizzato come depilante in conceria e nella sintesi dei colori allo zolfo.