soggetto1
soggètto1 (ant. suggètto) agg. [dal lat. subiectus, part. pass. di subicĕre «assoggettare» (comp. di sub «sotto» e iacĕre «gettare»); cfr. subietto]. – 1. a. ant. Posto sotto, sottostante; anche sostantivato, ciò che sta sotto: Or come ai colpi de li caldi rai De la neve riman nudo il suggetto E dal colore e dal freddo primai (Dante). b. fig. Che è sottoposto, che deve sottostare all’autorità e al potere di altri, a istituzioni e condizioni generali o particolari: i popoli s. a Roma; essere s. a vigilanza speciale; un giovane ancora s. agli obblighi di leva; enti s. al controllo dello stato; diocesi immediatamente s. (alla Santa Sede), le cosiddette diocesi esenti, contrapp. alle diocesi suffraganee (v. diocesi); in senso morale: lo spirito non deve essere s. alla materia; in usi letter., sottomesso, che dipende o è dominato da qualcuno, da qualche forza: Or volge, Signor mio, l’undecimo anno Ch’i’ fui sommesso al dispietato giogo Che sopra i più soggetti è più feroce (Petrarca); Amor del quale i’ son sempre suggetto (Poliziano), suddito; finsero gli stoici esser Giove soggetto al Fato (Vico). 2. estens. Di persona che ha una particolare disposizione per determinate malattie e manifestazioni patologiche o altri disturbi, che ne è spesso affetta o colpita: è molto s. a raffreddori; va soggetta a forti mal di testa, a crisi isteriche, a improvvise amnesie. Di cose, esposto a danni, a calamità: zone s. a terremoti, ad alluvioni.