soggiorno
soggiórno s. m. [der. di soggiornare]. – 1. a. Il dimorare per un certo periodo di tempo in un luogo che non sia la propria abituale residenza, e per lo più a scopo turistico, di cura, per svago, per istruzione e sim.: località di s. estivo, invernale; fare s. in un luogo, dimorarvi per qualche tempo: fece un lungo s. in Austria; ha avuto in premio un s. gratuito di 15 giorni a Parigi; prolungare il s. in montagna; permesso di s., documento di cui debbono fornirsi gli stranieri che intendono soggiornare in Italia per un periodo superiore a tre mesi: richiedere, concedere, togliere il permesso di s.; imposta (pop. tassa) di s., lo stesso che imposta di cura (v. cura, n. 2 a). Usi estens.: prendere s. in un luogo, non com., stabilirvisi per un tempo più o meno lungo: E preso in picciol borgo alfin soggiorno, Celatamente ivi nutrir ti fei (T. Tasso); poet., fare s. in un luogo, fermarvisi, anche per tempo brevissimo: Facea sovente pe’ boschi soggiorno (Poliziano). b. In diritto, libertà di s., diritto riconosciuto dalla Costituzione (art. 16) ad ogni cittadino, limitabile solo per ragioni di sanità pubblica o di sicurezza; obbligo o divieto di s., misure di prevenzione applicate dal tribunale nei confronti di soggetti pericolosi: l’obbligo può riferirsi al comune di residenza o di dimora abituale, il divieto a uno o più comuni (diversi da quelli di residenza abituale) o a una o più province; s. obbligato, lo stesso che obbligo di soggiorno. 2. a. La località in cui si soggiorna: la Costiera Amalfitana è un meraviglioso s., sia d’estate sia d’inverno. Estens., letter., dimora, residenza e sim.: Tempo verrà ancor forse Ch’a l’usato soggiorno Torni la fera bella e mansüeta (Petrarca); quest’angusta terra, Brevissimo s. de’ mortali (Chiabrera); e fig.: le strade, un indicibile spettacolo, un corso incessante di miserie, un s. perpetuo di patimenti (Manzoni). Non com., riferito a casa d’abitazione (soprattutto se residenza di villeggiatura): questa villetta è un ottimo soggiorno. b. L’ambiente della casa media moderna (detto anche stanza di s.) destinato alla vita diurna della famiglia, ma anche al pranzo e al ricevimento, spesso articolato in varî spazî destinati alle diverse utilizzazioni: leggere, conversare, pranzare, ricevere nel soggiorno. 3. ant. Indugio, ritardo: Ben vede ch’ogni minimo soggiorno Che faccia d’aiutarlo, è suo disnore (Ariosto).