solitone
solitóne s. m. [comp. di solit(ario) e -one di varî enti fisici]. – In fisica, termine introdotto inizialmente (1965) per denominare l’onda solitaria nei canali (v. solitario, n. 1 g) e poi generalizzato per indicare una perturbazione spazialmente localizzata che si propaga senza attenuarsi, mantenendo un profilo peculiare, rappresentata da una soluzione particolare di un’equazione differenziale non lineare, l’equazione di Korteweg-de Vries o equazione KdV, dal nome dei due matematici olandesi che la formularono nel 1895. Oltre alla detta onda solitaria, altri fenomeni riconducibili ai solitoni sono analoghe onde che si formano nei maremoti, propagandosi inalterate per migliaia di chilometri, certe onde nei plasmi e alcuni modi di propagazione di impulsi luminosi in fibre ottiche.