sonata
s. f. – 1. Forma oggi meno com. (anche se frequente in usi pop. o letter.) di suonata (v.) nelle accezioni generiche e negli usi figurati. 2. In musica, composizione strumentale, variamente modificatasi nel corso dei secoli, articolata in uno o più movimenti a carattere contrastante; il termine, nato intorno al 16° secolo, si riferiva inizialmente a una composizione solo strumentale (opposto a quello di cantata), che si sviluppò nel corso dell’epoca barocca, adottando varî organici strumentali e un ampio ambito di movimenti, generalmente denominata s. a tre, differenziata, a seconda della destinazione, nei due tipi diversi, per carattere e struttura, di s. da camera e s. da chiesa. Nel Settecento si affermò come composizione per strumento solo in un unico movimento (le s. per clavicembalo di Domenico Scarlatti), per fissarsi infine, nel periodo classico alla fine di quel secolo, nella tipologia di composizione scritta per un solo strumento (pianoforte) o al massimo due (generalmente strumento ad arco e pianoforte) con una struttura generale in quattro movimenti, affine in ciò alla sinfonia e alle altre opere da camera (trio, quartetto, quintetto), con un allegro iniziale come primo movimento, un adagio o andante come secondo, un minuetto (o scherzo) come terzo, e un finale-allegro (spesso in forma di rondò) come quarto movimento. Nel corso dell’Ottocento, del Novecento e nel nostro secolo ha mantenuto il carattere di composizione per uno o due strumenti, abbandonando la struttura in quattro movimenti e acquistando una sempre maggiore libertà inventiva e formale. Anche con funzione appositiva: forma s. (o forma-s.), principio compositivo presente nel primo movimento di una sonata, quartetto o sinfonia classici; è costituita da tre parti: una prima parte, l'esposizione, in cui due temi vengono presentati il primo nella tonalità principale, il secondo in una tonalità contrastante; una seconda parte, lo sviluppo, in cui il materiale tematico è elaborato; infine una terza, la ripresa, in cui i due temi dell'esposizione tornano entrambi senza contrasto, nella tonalità principale. ◆ Dim. sonatina, in senso generico e proprio; per l’accezione musicale, v. la voce.