soppiantare
v. tr. [dal lat. supplantare (comp. di sub «sotto» e planta «pianta del piede»), propr. «dare lo sgambetto, far cadere a terra», svoltosi al valore fig. di «ingannare, togliere il posto ad altri» attraverso l’uso partic. del verbo nella traduz. latina dell’episodio biblico di Giacobbe che subentra a Esaù nel rango di primogenito (Genesi 27, 36: «subplantavit enim me»)]. – 1. Subentrare a qualcuno in una situazione, una carica, una funzione e sim., per lo più con l’inganno o con mezzi comunque sleali: con il servilismo ha soppiantato i colleghi nella considerazione del direttore; come nel medioevo, l’opera d’un partito verrà distrutta da quello che lo soppianta (Pisacane). 2. ant. a. Mettere sotto i piedi, calpestare, atterrare. b. fig. Trascurare, disprezzare; ingannare.