sopra-
sópra-. – È la prep. (e avv.) sopra, usata come prefisso per la formazione di moltissimi composti nominali o verbali (per alcuni dei quali si hanno già in latino composti analoghi con super-), con notevole varietà di significati. Si alterna con la variante sovra- e, come questa, produce di norma il raddoppiamento della consonante semplice con cui ha inizio la parola seguente (soprappiù, sovrapporre); ma questa regola, se è pressoché assoluta per le parole più diffuse e più antiche, è scarsamente seguita per voci non popolari, per composti moderni e quindi per la maggior parte dei termini tecnici (cfr. sopracomposto, sopracornice, sopradominante, soprametallo, soprarenale, sovratensione, ecc.) o per composti dei quali è in uso, con lo stesso sign. o con sopra in funzione avverbiale, anche la forma staccata; per parecchie parole, anche di uso com., si hanno oscillazioni più o meno sensibili tra le due grafie (sopralluogo o sopraluogo, soprattassa o sopratassa, sopravvalutare o sopravalutare, soprattutto o, meno spesso, sopratutto, ecc.). Davanti a parola che comincia con vocale, si ha spesso l’elisione della -a finale di sopra- o sovra-; per es. sovreccitare, soprelevare, sovrimporre, soprosso, sovrumano, sopruso; per alcuni composti, tuttavia, sono adoperate anche le forme intere: soprelevare o sopraelevare, ecc. Quanto alla preferenza per l’una o per l’altra delle due varianti sopra- e sovra-, non vi è norma precisa, tranne quella che può essere fondata sull’uso: si dice soltanto sopraffare, soprammobile, soprannome, soprassoldo da un lato, e soltanto sovratensione, sovrumano, sovrapporre (assai raro soprapporre) dall’altro; anche qui, però, le alternanze non sono rare: si preferisce sovraccarico a sopraccarico, sovrastare a soprastare, e, al contrario, soprannaturale a sovrannaturale, soprapprezzo a sovrapprezzo; ma la frequenza d’uso di soprastruttura bilancia quella di sovrastruttura, mentre per soprintendere e derivati si hanno addirittura quattro forme, tutte abbastanza comuni: soprintendere, sopraintendere, sovrintendere, sovraintendere. In pochi casi vi è alternanza tra i pref. sopra- e super-: sopraconduttività, soprafecondazione, o, più spesso, superconduttività, superfecondazione; hanno invece accezione diversa i due composti sovralimentazione e superalimentazione. In pochissimi casi la funzione di sopra- si è trasferita al pref. sor-, per es. sorprendere di fronte all’ant. soprapprendere. ◆ Per ciò che riguarda il sign., il prefisso può avere i seguenti valori: a) Con funzione locale, indica cosa che sta sopra un’altra, che la copre, la riveste e sim.: sopraccarta, sopracciglio, soprammanica, soprascarpe, sovrastampa; o ha accezioni simili a quelle della prep. sopra, come in sopraelevare, soprattutto, e in senso fig. sopraffare, sopraggiungere, soprassedere, ecc. Anche in denominazioni geografiche: Soprabolzano, Sopramonte. b) Può indicare aggiunta, come in soprannome; e spec. qualche cosa che si dà o si esige in più, come supplemento: soprammercato, soprappaga, soprapprezzo, soprattassa. c) Può indicare il superamento di un limite numerico, quantitativo, temporale (sopranno, soprannumero, sopravvivere), o di una misura in genere, e perciò anche eccesso: sovrabbondare, sovraccarico, sopraggravare, sopravvalutare. d) Riferito a cosa che è al disopra, che trascende: soprannaturale, soprasensibile, sovrumano. e) Per denotare superiorità di grado o di funzione: soprintendente. Per dare valore di superlativo: sopraffino, sovrappieno; raram. come equivalente di stra-, per es. nell’ant. sopravvincere. f) Col sign. di «su, precedentemente», in un gruppo di composti che si possono anche scrivere staccati (e per i quali esistono sinonimi composti col pref. su-): sopraccennato, sopraddetto, sopraindicato, soprammenzionato, soprarriferito, ecc. g) Con altre accezioni della prep. sopra, in soprappensiero, soprapparto, sopra(v)vento, ecc. Talora con funzione simile al pref. contro- o contra-, per es. sovrabrisura. h) In matematica, indica un insieme (un ambiente, una situazione) che ne contiene un altro con la stessa struttura, dello stesso tipo: per es., sopragruppo, sopraspazio, soprateoria. ◆ La serie dei composti con questo prefisso è in realtà più ampia di quella qui di seguito registrata; sono stati omessi infatti quei vocaboli che, vivi o conosciuti anticam., oggi sono scomparsi dall’uso; e anche tra quelli ancora in vita si sono accolti quelli che hanno una certa stabilità d’uso o qualche accezione tecnica, omettendo peraltro quelli che sono soltanto prevedibili o di trasparente e facile interpretazione (come avviene in alcune terminologie quali quella geografica o anatomica e medica). Di quelli accolti, ciascuno è stato registrato nella forma con cui è più frequentemente scritto e pronunciato, facendo menzione della variante o delle varianti solo quando queste abbiano anch’esse una certa frequenza d’uso. Nei pochi casi in cui non si dovesse trovare il vocabolo cercato alla forma con sovra-, si veda alla forma con sopra-, o viceversa; e così per i composti nei quali l’elisione della vocale finale del prefisso è facoltativa (sopraelevare - soprelevare). Per la maggior parte di questi casi, sono stati tuttavia fatti gli opportuni rinvii.