sopraggiungere
sopraggiùngere (ant. sopraggiùgnere, sovraggiùngere e sovraggiùgnere) v. intr. e tr. [comp. di sopra- (o sovra-) e giungere (ant. giugnere)] (coniug. come giungere). – 1. intr. (aus. essere) a. Venire, giungere all’improvviso e inaspettatamente: stavamo per uscire, quando sopraggiunsero alcuni amici; mentre stava per cominciare l’offensiva, sopraggiunse la notizia dell’armistizio; capitare per caso: per fortuna, è sopraggiunta una macchina che ha trasportato i feriti all’ospedale; più semplicem. capitare, avvenire, riferito per lo più a cose spiacevoli: tengo per fermo che maggior disavventura di questa non mi potesse sopraggiungere (Leopardi). b. Arrivare, giungere, di persone che vengono ad aggiungersi ad altre: è sopraggiunto un nuovo invitato e bisogna mettere un altro posto a tavola; speriamo che non sopraggiunga nessun altro, se no siamo in troppi. c. Verificarsi di nuovi fatti, che cambiano la situazione precedente: è sopraggiunta la polmonite, ed è stato necessario ricoverarlo in ospedale; se non sopraggiungono complicazioni, guarirà in pochi giorni; le nuove difficoltà sopraggiunte fanno temere del buon esito; con sign. più generico, arrivare, giungere: per sferrare l’attacco, aspettano che sopraggiungano i rinforzi. 2. tr. a. letter. Raggiungere, cogliere di sorpresa: mentre camminavamo discutendo animatamente, ci sopraggiunse la sera; Ma s’io fosse fuggito inver’ la Mira, Quando fu’ sovragiunto ad Orïaco, Ancor sarei di là dove si spira (Dante); e più semplicem., raggiungere: fu sopraggiunto dagli inseguitori e catturato. b. ant. Aggiungere: con molti saramenti gliele affermò, tanti prieghi sopragiugnendo che l’Angiulieri ... disse che era contento (Boccaccio).