soprano2
soprano2 s. m. [uso sostantivato dell’agg. prec.]. – 1. a. La più acuta delle voci femminili, con una estensione normale nelle due ottave comprese tra do3 e do5, sebbene la tessitura migliore del soprano sia compresa nell’ottava sol3-sol4. La voce si distingue per caratteristiche espressive e possibilità tecniche in: s. leggero (o di agilità o di coloratura), che canta agevolmente nella parte più acuta dell’estensione (può giungere fino al fa5), dotato di notevoli doti virtuosistiche (sono, per es., parti per soprano leggero Lucia della Lucia di Lammermoor, la Regina della notte nel Flauto magico di Mozart); s. lirico, con una più spiccata cantabilità espressiva nella zona medio-alta (come Desdemona in Otello di Verdi, Margherita in Faust di Gounod, Elsa in Lohengrin di Wagner); s. drammatico (può scendere fino al la2), che canta agevolmente nella parte più grave dell’estensione con notevoli doti di vigore e robustezza vocale (Aida, Turandot). Per mezzo s., v. mezzosoprano. b. Cantante dotato di voce di soprano: da ragazzo ero un s.; mia sorella è un buon s. (si usa normalmente il masch. anche se riferito a donna; tuttavia nel linguaggio corrente è talvolta adoperato con l’articolo al femm.: la celebre soprano Maria Callas). 2. Chiave di s., chiave di do sulla prima linea del pentagramma. 3. Con funzione appositiva, unito al nome di uno strumento musicale, indica il tipo che, fra quelli della sua famiglia, produce suoni più acuti, la cui estensione corrisponde approssimativamente a quella della voce di soprano: sassofono soprano, flicorno soprano.