sortita
s. f. [der. di sortire1, sul modello del fr. sortie «uscita»]. – 1. a. region. L’azione di uscire, uscita. In partic., nel gergo teatrale, entrata in scena di un attore. b. Nel linguaggio milit., azione tattica controffensiva di truppe assediate, consistente nell’uscire dal luogo in cui si trovano assediate per attaccare di sorpresa il nemico: fare, tentare una s.; riconquistò qualche parte della mia stima col riportare uno sfregio ... nella s. di Mestre (I. Nievo). c. estens. e fig. Atto, manifestazione, comportamento e sim. improvvisi e inaspettati: è una delle sue solite sortite. Più com., battuta, uscita spiritosa e opportuna: hai avuto una bella s.; senti che sortita! 2. In musica: a. Brano musicale suonato sull’organo all’inizio di una cerimonia. b. Aria con cui, soprattutto nei sec. 17° e 18°, il protagonista di un’opera faceva la sua prima entrata sul palcoscenico. 3. In medicina, microbo di s., quello che può essere messo in evidenza in determinate malattie, senza esserne tuttavia l’agente causale.