sostituto
s. m. [dal lat. substitutus, part. pass. di substituĕre «sostituire»]. – 1. a. (f. -a) Chi sostituisce un’altra persona, chi ne fa le veci e ne svolge le funzioni o la rappresenta: il medico condotto è in ferie, c’è un s.; il direttore generale era assente, e ho parlato con il suo s.; il prefetto, non potendo intervenire di persona, ha mandato un sostituto. In musica, maestro s., denominazione corrente, nei teatri lirici, del pianista che svolge soprattutto funzioni di accompagnatore al pianoforte dei cantanti durante le prove. Come grado e qualifica di funzione nella magistratura italiana, s. procuratore, magistrato che coadiuva, in via continua e ordinaria, il procuratore della Repubblica (s. procuratore della Repubblica), da cui può ricevere deleghe specifiche per determinati settori d’indagine, o il procuratore generale (s. procuratore generale) nelle loro funzioni e in partic. in quelle di pubblico ministero presso il tribunale o, rispettivam., presso la Corte d’appello o presso la Corte di cassazione. b. Nel diritto tributario, sostituto d’imposta, soggetto che, a causa di un rapporto oggettivo che lo lega al contribuente (per es., un rapporto di lavoro), è obbligato a pagare le imposte a titolo definitivo o, più frequentemente, a titolo di acconto, in luogo del contribuente stesso, con l’obbligo di esercitare successivamente nei suoi confronti la dovuta rivalsa; l’istituto è giustificato dall’esigenza di favorire l’accertamento e la riscossione dei tributi. 2. Nei segnali marittimi, sinon., oggi disusato, di bandiera ripetitrice (v. ripetitore, n. 3).