sottigliezza
sottigliézza s. f. [der. di sottile]. – 1. Qualità di ciò che è sottile: la s. di un filo, di una lama, di un foglio; ha le gambe di un’eccessiva s.; in senso fig., leggerezza: la s. dell’aria di montagna; acutezza, finezza: s. di mente, d’ingegno; ammetterò che la perfezione degli scrittori, quanto all’eleganza e s. dell’arte, possa esser quella che vien giudicata tale da uomini di gusto sottile (Alfieri); anche con uso assol.: Lo mastro fu di maggior sottigliezza, Che mai facesse la natura umana (Intelligenza). 2. Con valore concr., osservazione, questione, argomentazione eccessivamente sottile, cavillosa e sofisticata: se ci perdiamo in queste s. non arriveremo mai a una conclusione; senza tante s., rispondimi sinceramente (Leopardi); avere quell’intelligenza franca e semplice delle persone di buon senso, che non si ingombra di sottigliezze (Moravia).