sottomano
avv. e s. m. [comp. di sotto- e mano]. – 1. a. avv. A portata di mano: tengo sempre s. gli arnesi necessarî; avevo la penna s. e non la trovo più; gettava nel fuoco tutto ciò che gli capitava s.; gli tirò un ceppo che aveva s., e non lo colse per miracolo (Verga). b. Come s. m. (pl. sottomani), cartella ricoperta di pelle, tela o plastica, che si usa tenere sulla scrivania per appoggiarvi il foglio su cui si deve scrivere e come custodia per fogli, buste e sim. 2. avv., ant. Con la mano tenuta in basso rispetto alla spalla. In partic., nella scherma, colpo, stoccata s., e tirare, ferire s., con la mano che impugna l’arma tenuta più in basso della spalla; nell’ippica, sferzare s., tenendo bassa la mano che impugna il frustino. Ancora in uso le espressioni condurre, tenere un cavallo s., tenerlo per la briglia alla propria destra, con la mano bassa, stando in sella a un altro cavallo (spec. guidando pariglie, carriaggi militari, ecc.); e, in alcuni sport con la palla (per es., nel softball), lanciare la palla s., dal basso verso l’alto. 3. fig. a. avv. Di nascosto, senza farsi vedere da altri: passare un bigliettino s.; sigarette di contrabbando comprate s.; dare, prendere un regalo, una mancia sottomano. b. Come s. m., raro, mancia, regalìa data o presa senza che altri sappia o veda: dare, prendere un sottomano. Anticam., l’emolumento dato a un pubblico ufficiale, oltre allo stipendio, con carattere di gratifica. 4. avv. Nel gioco degli scacchi, giocare s. (o sottotratto o in contromossa), giocare con il Nero, che per consuetudine muove dopo il Bianco.