sottoporre
sottopórre v. tr. [comp. di sotto- e porre; cfr. il lat. supponĕre (v. supporre)] (coniug. come porre). – 1. raro e letter. Porre, mettere sotto: il volere io le mie poche forze s. a gravissimi pesi m’è di questa infermità stata cagione (Boccaccio); Se si volean lasciar la vita tôrre, O se voleano pur al giogo il collo ... sottoporre (Ariosto). 2. fig. a. non com. Ridurre sotto il proprio dominio, assoggettare: i Persiani non riuscirono a s. la Grecia. Rifl., sottomettersi: i Germani non si sottoposero mai ai Romani; accettare l’autorità di altri, rimettersi senza resistere: sottoporsi alla legge, alla volontà di Dio. b. Costringere qualcuno ad affrontare, o a subire, qualcosa di spiacevole o di non gradito o voluto, spec. perché richiesto dalle circostanze o dalla necessità: s. un candidato a esame suppletivo; i lavoratori assenti potranno essere sottoposti a visita di controllo; s. un malato a una cura radicale, a una rigida dieta, a un intervento chirurgico; le persone sospette sono state sottoposte a un lungo interrogatorio; s. i dipendenti a una ferrea disciplina; s. il (proprio) fisico a fatiche, a disagi; anche nella forma rifl.: sottoporsi a una dieta ferrea, a un intervento chirurgico urgente; si è volontariamente sottoposto al controllo anti-doping; sottoporsi a sacrifici, a fatiche estenuanti; sottoporsi a un lavoro pesante. Con sign. più forte, obbligare a subire qualcosa di pesante, doloroso o pericoloso, in senso sia fisico sia morale: sottoporre la moglie a maltrattamenti; ci sottopone a privazioni d’ogni genere; in quest’ambiente mi sottopongono a continue umiliazioni e mortificazioni. c. Con oggetto inanimato, esporre all’azione o all’effetto di qualcosa: s. una sostanza ai raggi X; s. il bucato a candeggio. 3. fig. Presentare, proporre all’esame, al parere, alla soluzione di altri: vorrei sottoporti un quesito; il caso che vi sottoporrò non è semplice; non sono d’accordo sulla proposta che mi sottopongono; con riferimento a quanto costituisce il risultato di un lavoro, spec. in campo intellettuale: vorrei sottoporti il mio articolo; le sottopongo alcune mie poesie; il Tasso usava s. le sue opere al giudizio di critici prima di pubblicarle. In partic., nel linguaggio burocr., amministr. e polit., presentare un progetto, un provvedimento e sim. a un funzionario, a un ufficio o un organo, più elevato e comunque specificatamente competente, per l’esame e l’eventuale approvazione e ratifica: il progetto di legge dev’essere ancora sottoposto all’approvazione delle Camere; il Governo sottoporrà il trattato alla ratifica del Parlamento; il consiglio d’amministrazione della società deve s. la proposta di aumento del capitale all’esame dell’assemblea dei soci; per estens., s. un funzionario a inchiesta; l’amministrazione ha chiesto che il vostro operato venga sottoposto al giudizio di una commissione. ◆ Part. pass. sottopósto, anche come sost. (v. la voce).