sottrazione
sottrazióne s. f. [dal lat. tardo subtractio -onis, der. di subtrahĕre «sottrarre»]. – 1. L’atto del sottrarre, del portare via: s. di denari, di documenti; s. con furto, con raggiro, con la frode. In diritto penale, attività delittuosa con la quale una cosa o una persona è sottratta alla sfera di vigilanza riconosciuta dalla legge: s. di cose sottoposte a pignoramento o a sequestro; in partic., s. di corrispondenza; s. di cose comuni, compiuta dal comproprietario, dal socio o dal coerede; s. di persone incapaci, a chi eserciti su di esse la potestà, la custodia o la vigilanza; s. consensuale di minorenne, attenuata o aggravata se compiuta, rispettivam., a scopo di matrimonio o di libidine (l’assenza del consenso fa confluire questo reato in quello di sottrazione di persone incapaci). Poco com. con riferimento alle altre accezioni generiche di sottrarre. 2. In matematica, una delle quattro operazioni aritmetiche elementari (insieme all’addizione, moltiplicazione e divisione), e precisamente l’operazione inversa dell’addizione: eseguendo la sottrazione fra due numeri (detti rispettivam. minuendo e sottraendo) si trova il numero (detto differenza) che addizionato al sottraendo dà come somma il minuendo: per es., 31−14=17 perché 17+14=31 (il segno − è detto simbolo o segno di sottrazione). L’operazione di sottrazione si può anche introdurre fra altri enti (vettori, funzioni, matrici, ...), sempre come operazione inversa dell’addizione. In teoria degli insiemi, la s. fra due insiemi A e B è l’operazione che dà come risultato l’insieme (differenza) formato dagli elementi di A non appartenenti a B. 3. Nella logica formale, s. logica, quell’argomentazione nella quale, stabiliti i caratteri di una certa classe, o in genere di un dato concetto universale, e dimostrato che una singola realtà ne è totalmente o parzialmente priva, si conclude che essa non appartiene a quella classe, o non è sussumibile sotto quel concetto.