spauracchio
spauràcchio s. m. [der. di spaurare]. – 1. a. Fantoccio fatto di due bastoni messi in croce, rivestito di vecchi indumenti e di stracci, che si colloca in mezzo ai campi e nei frutteti per spaventare gli uccelli; spaventapasseri. b. Per estens., persona, cosa, situazione che incute timore e spavento: il professore di greco è lo s. di tutto il liceo; l’uomo talvolta s’atterrisce di spauracchi da nulla (Pellico); frenare i sogni tirannici, i colpi di Stato e le avventure scapigliate con lo s. delle complicazioni internazionali (Gobetti). Anche, persona tanto brutta, sciupata, mal ridotta e sim. da fare quasi paura: dopo la lunga malattia è diventato uno spauracchio. 2. Arnese impiegato nelle uccellande per impaurire gli uccelli facendoli volare, spaventati, là dove sono celate le reti; è costituito da fili metallici cui sono legati cenci colorati o ali di uccelli, oppure da ventagli di vimini con manico, manovrati o gettati dagli uccellatori.