spavento
spavènto s. m. [der. di spaventare]. – 1. a. Turbamento psichico forte e improvviso, che insorge nel momento in cui si avverte un pericolo, una minaccia o un danno incombente, e che può provocare reazioni incontrollate: fare, mettere, incutere s.; provare, sentire un grande s.; essere preso, assalito dallo s.; tremare, svenire, morire di s. o dallo s.; rimanere agghiacciato, pietrificato dallo s.; non sapevate che l’iniquità non si fonda soltanto sulle sue forze, ma anche sulla credulità e sullo s. altrui? (Manzoni); con sign. più concreto: quanti s. nel periodo dei bombardamenti!; i figli la fanno vivere tra continui s.; le femminette cianciavano sulla porta dei sofferti s. (I. Nievo). b. Con uso iperb. e fig., viva inquietudine, impressione forte e sgradevole, e sim.: con s. vedeva avvicinarsi l’ora dell’incontro; soprattutto nell’espressione fare spavento: ha una moglie brutta da far s.; è così magra da fare s.; è di una presunzione da fare spavento. c. poet. Sensazione di forte stupore: Quante volte diss’io Allor pien di spavento: Costei per fermo nacque in paradiso (Petrarca). 2. Con valore concr., nell’uso fam., persona o cosa molto brutta, mal fatta o mal tenuta: quella donna così vestita è uno s., un vero s.; i muratori mi hanno ridotto la casa uno spavento. ◆ Pegg. e accr. spaventàccio, grande spavento: m’hai messo uno spaventaccio!