spazzare /spa'ts:are/ v. tr. [lat. spatiari "passeggiare, spaziare", der. di spatium]. - 1. a. [usare la scopa per rimuovere lo sporco, anche assol.: s. una stanza; s. tutte le mattine] ≈ ramazzare, scopare. ‖ spazzolare, spolverare. ⇑ pulire. b. (fig., iperb.) [rendere libero da qualcuno o qualcosa che costituisce un pericolo, un danno e sim., con la prep. da del secondo arg.: s. la città dalla malavita] ≈ (fam.) fare piazza pulita (di), liberare, pulire, ripulire, sgombrare. 2. (fig.) a. [fare sparire, spesso nell'espressione spazzare via: il vento ha spazzato (via) tutte le nuvole] ≈ allontanare, mandare via, scacciare, togliere di mezzo. ↔ portare, produrre. b. (fam.) [mangiare abbondantemente, senza lasciare nulla, spesso nell'espressione spazzare via: i ragazzi hanno spazzato via tutto il pollo] ≈ [→ SPAZZOLARE (2)]. ◉ Nel sign. 1. a, spazzare è preferito a scopare, dato che ques'ultimo vocabolo ha assunto stabilmente un sign. sessuale.