specchiare
v. tr. [der. di specchio] (io spècchio, ecc.). – 1. ant. o letter. Rispecchiare, riflettere; usato solo nel part. pass.: specchiati sembianti (Dante); felicità silenziosa Specchiata nel giro del nostro orizzonte (Onofri). 2. Nel rifl. specchiarsi: a. Guardarsi nello specchio: non fa che specchiarsi; per estens., guardarsi in una superficie che riflette le immagini: il pavimento è così lucido che ti ci puoi specchiare; lo scaglion primaio, Bianco marmo era sì pulito e terso, Ch’io mi specchiai in esso qual io paio (Dante); Narcisso al rio si specchia come suole (Poliziano); Demetrio ... si specchiò in una vetrina e non si riconobbe subito (De Marchi). In senso fig. (ormai poco com., più frequente rispecchiarsi), specchiarsi in qualcuno (o nelle azioni, nelle imprese di qualcuno), prenderlo a esempio, a modello, cercare di imitarlo. b. Con valore intr., riferito a cose, luoghi, paesaggi, riflettersi in una distesa d’acqua tranquilla: un paesetto che si specchia nel lago; la casa si specchia nel fiume; il cielo si specchiava nell’acqua della fontana; Zacinto mia, che te specchi nell’onde Del greco mar (Foscolo). 3. tr., ant. Firmare mandati di pagamento (da parte del notaio dello specchio: v. specchio, nel sign. 12 b), previo accertamento del debito dei titolari nei confronti del comune ed eventuale conseguente decurtazione della somma; anche (con riferimento allo stesso notaio), convalidare le elezioni a cariche pubbliche soltanto per coloro che non risultassero debitori. ◆ Part. pass. specchiato, con uso verbale: si vide specchiato nella vetrina, nell’acqua della fontana (v. anche sopra, al n. 1). Anche come agg. (v. la voce).